giovedì 28 maggio 2015

L' ECONOMIA ATTUALE DELL' EX JUGOSLAVIA 

SLOVENIA

Come membro dell'Unione Europea la Slovenia ha rapporti commerciali soprattutto con i Paesi dell'Europa Occidentale, in particolar modo con la Germania, l’Austria e l’Italia. La Slovenia è considerata un piccolo, ma fidato partner, dal modo di fare razionale e la forza lavoro altamente qualificata. Tra il 1995 e il 2008 la sua economia aumentò del 4% all'anno. Il tasso di disoccupazione verso la fine del 2008 era del circa 6%, se non inferiore. Il PIL della Slovenia rappresenta il 91% del PIL medio dei 27 Stati membri dell'Unione Europea.  In base a questi dati la Slovenia occupa il 16° posto nell' Ue.   Il terziario rappresenta la più grande parte dell'economia, quasi il 64 % del PIL totale nel 2008. Tra i servizi sempre più importanti c’ è il turismo. Il settore industriale partecipa al PIL totale con il 26% circa,  l'edilizia con l'8%, l'agricoltura con il 2%. Tra i più importanti rami del settore industriale ci sono la siderurgia, la meccanica, l'industria del legno e tessile, l’industria chimica e la produzione di farmaci, macchinari ...

CROAZIA
Settore primario
L’agricoltura è concentrata nelle pianure settentrionali; le colture principali sono il mais, il frumento, le patate, la barbabietola da zucchero; lungo le coste si coltivano la vite e l’olivo. Dalle foreste (che coprono il 34% del territorio) si ricavano discrete quantità di legname, in buona parte esportato.
Settore secondario e terziario
Sono presenti alcuni giacimenti di gas naturale e di petrolio, gesso, sale e sabbie silicee.   Tra i settori industriali rilevante la cantieristica (a Fiume, Spalato, Pola), ma anche la siderurgia (a Sisak, Spalato, Topusko), la metallurgia (a Sebenico), la chimica e la petrolchimica (raffinerie a Fiume e Sisak), la meccanica (a Slavonski Brod, Zagabria), l’alimentare, il tessile (a Varaždin, Zagabria, Duga Resa).  I principali partner commerciali sono Italia e Germania.
I primi due istituti di credito privati della Croazia sono controllati da banche italiane. Di fondamentale importanza il turismo.

SERBIA

La Serbia è un paese balcanico, modellato da un periodo di guerre che ne hanno segnato il destino e l’esistenza durante tutti gli anni Novanta. Formalmente indipendente solo dal 2006, quando il Montenegro decise in favore della dissoluzione dell’unione politica inaugurata tre anni prima con Belgrado, la Serbia è stata la più importante entità della Repubblica socialista federale di Iugoslavia (1943-92), guidata dal presidente Tito per gran parte della sua storia (1953-80). Nel 2006, la Serbia ha perso anche l’ultimo accesso diretto al mare. Dalla fine degli anni Ottanta i serbi, giunti infine a controllare le strutture della federazione, si posero come obiettivo rafforzare e centralizzare la Iugoslavia, mentre croati e sloveni si schierarono a favore del decentramento. Sul versante delle relazioni internazionali, durante la Guerra fredda la Iugoslavia adottò un modello politico-economico di stampo socialista, ma prese rapidamente le distanze dall’ Unione Sovietica. Nonostante tale percorso di avvicinamento alle strutture europee, la Russia resta il paese con cui la Serbia intrattiene buone relazioni sia dal punto di vista politico (Mosca non riconosce l’indipendenza del Kosovo) sia economico a causa degli ingenti flussi di investimenti e progetti di collaborazione specialmente nel campo energetico. 

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