L’inferno delle donne:
stupri etnici nella guerra dell’ ex Jugoslavia
Nel corso della guerra in Bosnia
Erzegovina, tra il 1991 e 1995 la pratica dello stupro è stata utilizzata come
arma di pulizia etnica.
In totale la stima delle vittime di
stupro supera le 22.000 e arriva ad un numero di 50 mila donne.
La violenza sessuale durante il
conflitto armato è stata tollerata e considerata inoltre una sorta di premio
dei paesi vincitori.
Le ragazze, donne e bambine venivano
considerate come oggetti, violentate in gruppo, usate come scudo durante le
operazioni militari o portate anche in “campi
di stupro”.
Tuttavia, a distanza di ventiquattro
anni, le vittime di molestie sessuali portano ancora i segni delle violenze
subite sia emotivamente che fisicamente (esempio: depressioni, disturbi
ansiosi, malattie urino-genitale, mutilazioni ).
A mio parere, tali atti atroci
dovrebbero essere puniti severamente e inoltre penso che le vittime degli
stupri debbano essere supportate e aiutate invece di essere relegate e dimenticate
ai margini della società.
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